martedì 11 giugno 2013

Indice commentato

Questo blog è stato realizzato con lo scopo di trattare i mondi della tecnologia e dell'industria e i loro punti di contatto.
Per fare ciò ho cominciato con l'introdurre l'argomento: in particolare ho intrapreso un brevissimo viaggio nella storia dell'industria, passando dalla protoindustria, allo sviluppo industriale sia a  livello globale che nazionale, accompagnato da un bellissimo documentario (analizzando la storia delle più importanti industrie italiane: ENI, FIAT, Luxottica, Finmeccanica, l'industria alimentare e Piaggio).
Quindi ho scelto quale sarebbe stato il romanzo ("Memoriale" di Paolo Volponi) che avrebbe accompagnato il mio percorso di studio di questi argomenti, lasciando la parola allo stesso Paolo Volponi prima e al prof. Guido Davico Bonino dell'Università di Torino poi.
Successivamente ho cercato di entrare ancor più nell'argomento "industria" attraverso una serie di elaborati: un abbecedario, una mappa concettuale, lo studio dell'etimologia e la traduzione in altre lingue. Ho poi considerato, come suggerito dal prof. Marchis, una serie di fonti d'indagine "alternativa", ma pur sempre storiche, pensando a quale dipinto, canzone e film potessero rappresentare al meglio il mondo e la società industriale (vi ricordo anche il riferimento all'interessantissimo progetto: Archivio del Cinema Industriale).
Adentrandomi poi nella filatelia, scoprendo come anche dei piccolissimi e alquanto comuni foglietti di carta-valore potessero "raccontare la storia", e analizzando nello specifico dei francobolli italiani e dei francobolli stampati dagli altri paesi del G8 (ricerca che mi ha permesso di chiarire le idee anche su questa organizzazione).
Ho poi analizzato alcuni aspetti specifici del  romanzo come la fresatrice utilizzata da Albino, accompagnato da un contributo video.
Infine sono entrato nello specifico dei contributi offertomi dal libro analizzato e dalle lezione del corso di "Storia della tecnologia", riuscendo ad individuare interessanti argomenti in comune fra le due fonti citate e il tema del blog (accompagnati da preziose citazioni al testo): l'uomo in fabbrica visto come appendice della macchina, l'alienazione dell'operaio, il tempo in fabbrica, la necessità di qualificare il personale e l'importanza di innovarsi.
Spero che il mio blog abbia quantomeno acceso in voi un pò di curiosità per questo tema così complesso ma allo stesso tempo affascinante.
Dichiaro conclusa questa ricerca storica! (almeno per ora...)

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sabato 8 giugno 2013

Piaggio

Durante l'ultima lezione di "Storia della Tecnologia" abbiamo discusso anche della Piaggio, storica azienza italiana nata nel lontano 1884 e che si è affermata a livello globale soprattutto per la costruzione di aereomobili prima e motoscooter poi. Il simbolo di questa azienda, però, è sicuramente la Vespa: uno scooter brevettato il 23 aprile del 1946 e nato dal genio dell'ingegnere aeronautico Corradino d'Ascanio. Per maggiori informazioni vi propongo quessta interessante cronostoria presente sul sito ufficiale del gruppo Piaggio.

Voglio ora proporvi questi due bellisimi video, concessi dall'Istituto Luce, che mostrano le celebrazioni per il raggiungimento da parte della Piaggio di 500.000 (nel primo) e 1.000.000  (nel secondo) Vespa.

http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia=&id=&physDoc=29835&db=cinematograficoCINEGIORNALI&findIt=false&section=/

http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia=&id=&physDoc=32415&db=cinematograficoCINEGIORNALI&findIt=false&section=/


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mercoledì 5 giugno 2013

Il tempo in fabbrica

Spesso durante il corso di Storia dellla Tecnologia si è parlato di come la concezione di tempo sia completamente variato nel passaggio alla società industriale.
Nel mondo precedente, infatti, il tempo per l'artigiano era del tutto naturale: si lavorava con la luce del sole e ci si riposava con il buio. Con l'avvento dell'industria, invece, la produzione frenetica e indiscriminata non permetteva pù di 'sottostare' alla natura, neanche per la scansione del tempo. Il tempo in fabbrica infatti è scandito solo dallo scorrere delle lancette degli orologi e dal suono della sirena che segnala i cambi di turno, che si susseguono ininterrottamente.

Lo stesso Albino ci racconta questa concezione del tempo in fabbrica: "Passavo le ore,  che gli orologi in officina segnano a migliaia partendo dall'inizio delle diverse lavorazioni. Quando io sono entrato nella fabbrica, l'orologio della nostra officina segnava l'ora 1227. Anche il tempo, come gli uomini, è diverso nella fabbrica; perde il suo giro per seguire la vita dei pezzi."

(Einaudi - prima edizione 1981, pag.41)



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Alienazione

Nella lettura del romanzo "Memoriale" l'arogmento principe è sicuramente l'aliezione dell'operai, di cui il protagonista Albino è una manifestazione limpida.
E' anche vero che molti eventi hanno turbato la vita del narratore (il cambio di nazione da bambino, la Seconda Guerra Mondiale e la prigionia in terra nemica), ma senza ombra di dubbio è il lavoro monotono e stressante nella grande industria che lo portano ad una condizione di follia pura.
Il problema dell'alienazione è stato molto dibattutto nelle epoche recenti e, nonostante i pareri siano molto discordanti, non si può negare che l'ingresso del lavoro organizzato nella società, abbia portato un notevole cambiamento di essa stessa e in particolare del uomo in quanto individuo (come si è visto in questo post).

Lo stesso Albino 'trascrive' una preziosa riflessione sull'argomento: "le fabbriche, come sono fatte oggi, annullano piano piano per tutti quelli che vi sono il sentimento di essere su questa terra. [...] Addirittura ci si può spingere a pensare, con una certa convinzione, che gli uomini possono arrivare ad essere diversi persino nelle loro storie e nei loro sentimenti ed avere conseguenze diverse da quelle di accontentarsi di vivere bene, tutti insieme e liberi. Ci si può spingere  a pensare a un uomo non più fatto a somiglianza di Dio , nella sua terra; ma più somigliante e legato alle macchine, addirittura a una razza diversa".


(Einaudi - prima edizione 1981, pag.121)


In questo blog è presente un interessante  post su "Fabbrica e alienazione" nella storia:
http://borderline01.blog.kataweb.it/2008/12/31/fabbrica-e-alienazione/

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martedì 4 giugno 2013

Innovazione e ricerca

Molto importante per un gruppo industriale, come è spesso stato detto nelle lezioni del prof.Marchis, è l'innovazione tecnologica, il rinnovamento dei mezzi di produzione e, quindi, la ricerca per portare sempre al meglio i sistemi produttivi.
Nel "Memoriale" stesso, si può notore come, la fabbrica in cui lavora Albino, se pur aiutata da un imponentre propulsione produttiva in pieno boom economico, si faccia spesso carico di cambiamenti nei metodi produttivi, differenziazione e innovazione. Come ad sempio:

 "A settembre cominciarono a cicrcolare le voci che il nostro reparto sarebbe stato trasformato. Sarebbe stata costituita  una specie di officina della ghisa, dove avrebbero lavorato insieme fresatrici, trapani multipli, trapani sensitivi, torni e pultrici."
(Einaudi - prima edizione 1981, pag.45)

 In questo link al portale della Commissione Europa si vede come ''l'Unione europea ha un potenziale di innovazione straordinario e vanta una lunga tradizione in invenzioni di punta.''


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Necessità di qualificarsi

Nel romanzo, è spesso sottolineato come la dirigenza dell'azienda di Albino è molto attenta alla preparazione del personale. Lo stesso protagonista, infatti, deve, prima di iniziare a lavorare, praticare 2 settimane di prova per comprendere al meglio la sua manzione e per avere maggior confidenza con i suoi attrezzi da lavoro. Questo tema della formazione e qualificazione degli operai è sicuramente centrale per il mondo dell'industria.
Si può citare ad esempio caso di una delle più grandi multinazionali italiane, l'ENEL, che negli ultimi anni punta molto sulla specializzazione del personale, ad esmpio, con il progetto Enel University.

Un esempio è:

"Grosset ci spiegò adagio e molto bene ogni pezzo della FP3, facendola ogni tanto funzionare e invitandoci a vedere il lavoro degli operai del suo reparto per chiarirci meglio qualche dettaglio"

(Einaudi - prima edizione 1981, pag.36)

 
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lunedì 3 giugno 2013

Uomo appendice della macchina

Un tema molto interessante affrontato spesso nelle ore di lezione del prof.Marchis e rintracciabile anche nel libro è quello della trsformazione della figura dell'uomo nel mondo del lavoro.
Prima della rivoluzione industriale infatti, le macchie erano degli strumenti utilizzati dall'artigiano per riuscire in quelle cose difficili da fare, ovvero la macchina, l'attrezzo era protesi dell'uomo.

Con l'avvento del lavoro organizzato invece è l'uomo che, paradossalmente, dopo aver studiato e costruito i macchinari di produzione di massa, si trasforma, attravero la figura dell'operaio in appendice, protesi della macchina. Il lavoro umano diventa quindi marginale, riconducibile ad un semblice supporto o completamento di quello delle macchine.

Anche nel "Memoriale" il protagonista dice: "Il lavoro stesso non [...] richiedeva l'accompagnamento del pensiero, andava avanti per conto suo tirando le nostre mani perchè nella fabbrica non era possibile fare altro. [...] Soltanto dopo l'uscita dembrava di vedere nella fabbrica finalmente degli uomini."


(Einaudi - prima edizione 1981, pag.112)


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sabato 1 giugno 2013

Altre lingue...

Vediamo ora la traduzione della parola "industria" nelle principali lingue:

albanese: industri
arabo: صناعة
bosniaco: industrija
ceco e slovacco: Industria
cinese: 行業
croato: industrija
danese: industrien
filippino: industrya
finlandese: teollisuus
francese: industrie
greco: βιομηχανία
indonesiano: industri
inglese: industry
italiano: industria 
lettone: rūpniecība
lituano: pramonė
norvegese: Industrielle
olandese: industria
polacco: industria
portoghese: industria
rumeno: Industria
russo: промышленность
sloveno: industria
spagnolo: industria
svedese: Industria
tailandese: industria
tedesco: Industria
turco: industria
ucraino: Industria
ungherese: industria

E' interessante osservare come la morfologia della parola si conservi sostanzialmete nella quasi totalità dei più diffusi idiomi odierni (è più che naturale riscontrare qualche eccezione, dovuta soprattuto ad alfabeti differenti).
Questo, a mio parere, è dovuto all'internazionalità e alla globalità del mondo industriale. La società e soprattutto la mentalità della produzione industriale, infatti, è caratterizzata da una intrinseca apertura vesro altre nazioni, per apprenderne i diversi sistemi produttivi e culture, ma anche e soprattutto per l'esportazione.


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giovedì 30 maggio 2013

Fresatrice FP3

In questo post vi avevo parlato della macchina fresatrice. Vi propongo oggi un video in cui è possibile vedere all'opera una "Fresatrice FP3" della Deckel. Ovvero la stessa macchina citata nel romanzo, la stessa macchina a cui "lavorava" Albino.




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lunedì 27 maggio 2013

Le fresatrici

Spesso nel libro viene ricordato che il lavoro di Albino, almeno nei suoi primi 2 reparti, è quello di addetto alle fresatrici: ma di preciso cosa sono?
La fresatrice è una macchina base, utilizzate per molte industrie e  che sostanzialmente è composta (nella sua versione più semplice) da un motore cui è collegato, tramite un mandrino, una fresa. Le frese a loro volta sono questi oggetti da lavoro che sfruttando la rotazione impressa dal motore e grazie alla loro composizione con particolari e specifiche faccette taglienti, riescono a lavorare un pezzo di metallo.
Vi linko questa pagina web davvero molto interessante, in cui sono descritte le principali caratteristiche e i vari tipi di frese e fresatrici.



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lunedì 20 maggio 2013

Archivio del Cinema Industriale

Attreaverso questo servizio andato in onda su Super Quark (Rai), voglio segnalarvi questo bellissimo progetto nato ad Ivrea (TO) nel 1998: L'Archivio del cinema industriale e della comunicazione d'impresa. Questo ente opera per il recupero e la divulgazione della documentazione filmica creata dalle imprese italiane, interessandosi, più in generale, della divulgazione dei temi della storia e della cultura d'impresa.
 Link al sito ufficiale.


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domenica 12 maggio 2013

Luxottica

Luxottica è, immeritatamente, una realtà industriale poco conosciuta in Italia. 
Dico immeritatamente poiche questa azienda fondata ad Àgordo, al centro del cosiddetto "distretto di eccellenza dell'ottica italiana" bellunese, nel 1961 da Leonardo Del Vecchio è il leader mondiale nel design, produzione, distribuzione e vendita di occhiali di fascia alta, di lusso e sportivi.. Questa leadership è stata ottenuta grazie ad un radicale consolidamento territoriale prima, e poi, a partire dagli anni 2000, da una massiccia internazionalizzazione (grazie soprattutto all'acquisizione nel 1999 della statunitense Ray-Ban, probabilmente il più famoso brand di occhiali da sole al mondo, e nel 2007 di Oakley , leader mondiale nell'ottica per lo sport). 
Questa realtà dovrebbe essere d'esempio per l'industria italiana, visto come è riuscita ad imporsi a livello mondiale mantenendo il centro direzionale e della ricerca tecnologica e di produzione (su cui punta molto) in Italia.
Per maggiori informazione, ecco il sito ufficiale.


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sabato 11 maggio 2013

G8

Torniamo ad una questione lasciata in sospeso: il "G8". Pochi giorni fa, nel mostrarvi un set di francobolli, ho citato questo ente, ma cos'è esattamente?

Prima di tutto per cosa sta quella "G"? G8 sta letteralmente per "Group of eight" ("Gruppo degli otto"), ed è un forum che ogni anno riunisce i rappresentanti degli 8 paesi più industrializzati al mondo: Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Russia, Germania, Giappone, Italia, Canada.

Per comprendere l'importanza di questo summit, basti pensare che le 8 nazioni sono caratterizzate dal 13% della popolazione mondiale, ma allo stesso tempo dal 53% del prodotto interno lordo totale. In questi incontri, tuttavia non si discute solo riguardo questioni di carattere economico, ma anche militare, politico, sociale e qualsiasi  altro campo pertinente al potere statale.

 Il G8 nasce come evoluzione dei precedenti G5, G6 e G7 (dal G5 si aggiunsero in ordine Italia, Canada e Russia). Oggi, tuttavia, ,molti ritengono questa formula ormai superata, vista la poco influenza economica e politica che alcune di queste potenza hanno oggi nel mondo (in particolare i singoli paesi europei, esclusa la più la Germania) ma visto anche, e soprattutto, il sempre maggior peso planetario del cosiddetto BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica). Ecco perché nel 1999 è nato il G20, destinato inevitabilmente a  rimpiazzare come centralità il G8.

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mercoledì 8 maggio 2013

Francobolli Italia




 Non mi sono di certo dimenticato di annoverare l'Italia fra i paesi del G8, semplicemente volevo dedicare a questa nazione un articolo separato. Anche perchè vi assicuro che i francobolli caratterizzati dall'esaltazione delle migliori industrie italiane non sono pochi:


per ogni francobollo fra parentesi sono idicati: paese, giorno e valore di emissione (indicazioni reperite dal sito www.ibolli.it)

(i) = link per informzioni sul gruppo industriale citato

 

Industria automobilistica (i)
(ITA -
20 gennaio 1983 - £400)
FIAT (i)
(ITA -
10 luglio 1999 - €2.48)







Olivetti  (i)
(ITA -
14 ottobre 1989 - £650)







Industria della fisarmonica (i)
(ITA - 14 ottobre 1989 - £450)







Industria della moda (i)
(ITA - 14 luglio 1986 - £450)







Breda (i)
(ITA - 14 luglio 1986 - £650)









 Industria tessile Marzotto (i)
(ITA - 27 febbraio 1987 - £700)





vedi anche Francobolli G8 ->
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martedì 7 maggio 2013

Francobolli G8

I francobolli sono un utile strumento per effettuare una ricerca storica; essi infatti sono quasi sempre correlati da una data e un luogo.
Facendo una semplice ricerca online si potrà notare quanto sia semplice trovare francobolli celebrativi del mondo dell'industria, emessi da tutte le nazione. Questo ci fa comprendere come il lavoro industriale sia il punto cardine della società globale odierna.
Giusto per riportare qualche esempio, ho raccolto dei francobolli emessi dai paesi appartenenti al G8, tranne l'Italia cui dedicherò un altro post (per maggiori informazioni vedere qui):

 per ogni francobollo fra parentesi sono idicati: paese, giorno e valore di emissione (indicazioni reperite da siti vari indicati man mano )

 
INDUSTRIA
DEI TRASPORTI
(USA - 1953 - 3¢ )
da qui




INDUSTRIA 
PETROLIFERA
 di Titusville, Pennsylvania
(USA - 1959 - 4¢)
da qui 










LAVORO FEMMINILE NELLL'INDUSTRIA TESSILE
(JPN) 




   
INDUSTRIA METALMECCANICA
 E AGRICOLA
(D - 1975 - 100,80pf )  
da qui e qui




INDUSTRIA 
ENERGIA NUCLEARE
di Marcoule
(F - 1959 - 20F) 







ANNO
DELL'INDUSTRIA
(UK - 1986 - 17,22,31,34 p)  







INDUSTRIA
CHIMICA
(CDN - 1956 - 25¢)
da qui






   



INDUSTRIA
TESSILE
(RUS - 1964 - 4K) 
da qui










INDUSTRIA
DELLA GOMMA
 (RUS - 1964 - 4K)











vedi anche Francobolli Italia->
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lunedì 6 maggio 2013

Canzone

Pensando a qualche canzone che potese avere a che fare con il mondo dell'industria, mi è subito venuta in mente la figura del signor G.
In particolare voglio citarvi uno dei celebri spettacoli del teatro canzone di Giorgio Gaber: "Dialogo tra un impegnato e un non so" del 1972.
In questa raccolta sono presenti tre canzoni in cui il grande cantautore descrive, nel suo stile sicuramente originale e "goliardico", le tre figure cardine di un'industria:
il capitalista - "I Borghesi"
 la macchina - "L'ingranaggio"
 l'operaio - "Gli operai"



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domenica 5 maggio 2013

Film

A mio parere nel panorama cinematografico italiano, una pellicola del 1971 è facilmente accostabile a questo libro, soprattutto grazie al suo protagonista.
Il film in questione è "La classe operaia va in paradiso", diretto da Elio Petri e vincitore, tra l'altro, ascolta un brano tratto dal film).
della Palma d'oro come miglior film a Cannes, senza dimenticare le bellissime musiche di Ennio Morricone (
Per la trama vi rimando a questi 2 link rispettivamente da mymovies e Wiikipedia.

Ma a mio parere la cosa più importante è la figura del protagonista Ludovico Massa (Lulù), molto simile al nostro protagonista Albino Salluggia, in quanto anch'egli si ritrova a vivere una vita dura e contrastata a causa del lavoro in fabbrica, lavoro che lo porterà da una iniziale alienazione uomo-macchina, fino ai limiti della pazzia.


Da questa clip si evidenziano in maniera sconvolgente i punti in comune fra i due protagonista, nella loro iniziale ossessione per il lavoro sfrenato, considerando i colleghi di lavoro come avversari da superare.

vi consiglio di vedere anche il film ("Modern Times" di Charlie Chaplin) indicato nel post del blog "Tecnologia e Industrializzzazione"-> 

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sabato 4 maggio 2013

Dipinto


Quando penso alla parola"industria", il primo dipinto che mi viene in mente è "Il Quarto Stato" di Giuseppe Pellizza da Volpedo (biografia).


Questo dipinto, rappresenta la classe operaia che, attraverso gli scioperi di quegl'anni, non solo rivendicava i propri diritti, ma si affermava anche come nuova classe sociale (da lì a poco protagosista del panorama internazionale). Questa consapevolezza di sè stessi come "operai", a mio modesto parere, rappresenta il vero punto di svolta sociale di quegli anni, il crocevia che ha permesso il definitivo passaggio alla società industriale. L'operaio, quindi, più che il capitalista o l'industriale, ha permesso la nascita e l'affermazione del concetto di industria e di tutti i valori ad essa collegati.
Ancora oggi infatti, nonostante l'etremizzazione dell'automazione industriale, non può esistere fabbrica senza la supervisione di almeno un operaio.

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venerdì 3 maggio 2013

Video sull'industria italiana


Vi segnalo questo interessantissimo documentario del circuito Biblioteche Civiche Torinesi, che ripercorre la storia del lavoro in fabbrica in Italia, ripercorrendone le orme fin dalla sua nascita fino a i giorni nostri.

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martedì 30 aprile 2013

Etimologia

Secondo il Dizionario di Economia e Finanza dell'Istituto Treccani, la parola "Industria"(dal lat. industria «attività, operosità»)  è di etimologia incerta.  Fonti diverse, tuttavia, convergono nel ritenere che la parola derivi da endo, cioè «dentro», «interno», e struĕre, «costruire», quindi «costruire all’interno», a raffigurare un’organizzazione interna della produzione, al cui centro stavano il lavoro, il capitale e la loro struttura, in contrasto con la produzione esterna dell’agricoltura, al cui centro stavano la terra e il modello estensivo di produzione precapitalistico.

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sabato 27 aprile 2013

Mappa concettuale

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Abbecedario

Vi propongo ora un abbecedario collegato  al tema dell'Industria:

A utomazione
B eni
C apitalismo
D omanda - offerta
E nergia   E cosostenibilità
F ordismo
G estione
H
I nquinamento
L avoro
M ateria prima
N ovità
O peraio
P roduttività
Q ualificazione (professionale)
R ischio (d'impresa)

S toccaggio
T ecnica
U tili
V alore aggiunto
Z


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L'industria alimentare

Se si pensa al Bel Paese, la prime cose che ci vengono in mente molto probabilmente sono: l'arte e il buon cibo. E dato che il sistema industriale di uno stato non può che rispecchiarne le caratteristiche pricncipali, l'industria alimentare italiana rappresenta uno dei pilastri dell'economia nazionale. Vi rimando a questo link per un'interessante analisi storica dell'industria alimentare italiana.
Sina dagli anni del boom economico, è importante notare come la maggior parte delle industrie alimentari italiane abbia vissuto un'evoluzione in senso multinazionale, come la Cinzano, la Buitoni-Perugina, la Barilla, la Ferrero e tante altre.
Ma è proprio di quest'ultime vi voglio parlare.

La Barilla fu fondata nel 1877 a Parma, in strada Vittorio Emanuele (oggi strada della Repubblica), come bottega che produceva pane e pasta da Pietro Barilla, discendente di una famiglia di panettieri. A partire dagli anni '70 (anni in cui per un breve periodo la società passò in mani americane, per poi essere riacquisita dalla famiglia Barilla), il gruppo intraprende un'imponente espansione internazionale con l'acquisizione di varie società dello stesso settore (Misko, Filiz, Wasa, Pavesi, Kamps AG). Questa internazionalizzazione l'hanno portata ad essere oggi leader mondiale nel mercato della pasta secca, dei sughi pronti in Europa, dei prodotti da forno in Italia e dei pani croccanti nei Paesi scandinavi.
Per maggiori informazioni qui.

La storia della Ferrrero, invece, comincia ad Alba, nel 1942, dove l'azienda ha ancora oggi il suo più grande stabilimento. Durante la guerra anche gli ingredienti più semplici  diventano introvabili, Pietro Ferrero,però, ha un’idea geniale, sfruttare una delle ricchezze maggiori del territorio: le nocciole. E' il 1946 quando la Ferrero inizia a produrre la pasta gianduia, antenate della celebre "Nutella", la crema spalmabile oggi più famosa al mondo.
Oggi la Ferreo è leader mondiale nel settore dei prodotti dolciari con oltre 21.900 dipendenti occupati nel mondo, 38 compagnie operative per la vendita e 15 stabilimenti per la produzione; è inoltre il 2° marchio più affidabile al mondo, dopo la svedese IKEA (secondo un'indagine del 2009 del Reputation Institute).
Maggiori informazioni qui.


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venerdì 26 aprile 2013

Video lezione

Vi suggerisco ora un altro interessantissimo video in cui il prof. Guido Davico Bonino dell'Università di Torino illustra la trama, il significato e le varie interpretazione del "Memoriale", oltre a presentare una interessante descrizione della figura di Volponi contestualizzata nella così detta "letteratura di fabbrica".


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lunedì 22 aprile 2013

Volponi presenta il "Memoriale"

Pensando sul come raccontare qualcosa sul "Memoriale", mi è venuto in mente: "Chi può presentarlo meglio del suo stesso autore?". Ecco allora un fantastico video d'epoca, preso dal canale youtube "RAITVcultura", in cui Paolo Volponi presenta il suo romanzo.


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sabato 20 aprile 2013

Libri di testo

Le trattazioni e le argomentazioni di questo blog avranno come spunto principale due testi: il "Memoriale" di Paolo Volponi e "Storia delle Macchine" del professor Vittorio Marchis.
Il primo romanzo narra le vicissitudini di Albino Salluggia, reduce della Seconda Guerra Mondiale riassegnato al lavoro di fabbrica, rappresentante con la sua malattia e le sue paranoie delle problematiche neo-industriali italiane.
Il secondo libro, invece, accompagnato dal corso tenuto dal professor Marchis presso il Politecnico di Torino, potrà essere un utile strumento per rintracciare più lucidamente nel romanzo citato precedentemente i temi e le considerazioni legati al rapporto fra Tecnologia e Industria.


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